ALTRI FIORI. Anche questa volta
occupiamoci di nomi di fiori. Cominciamo dal GAROFANO. Esistono in realtà circa 300 tipi di
garofano, quasi tutti della specie Dianthus,
e si possono trovare in molte zone
temperate della Terra. La loro altezza varia dai 10 agli 80 cm ed hanno colori
molto diversi: dal rosso, il più comune, al rosa, al bianco, al giallo. Il garofano è il fiore nazionale della
Spagna e della Slovenia e quello provinciale della comunità autonoma delle
isole Baleari. Assume un significato speciale anche per lo stato americano
dell’Ohio. Esso infatti costituisce il ricordo di William McKinley, che fu governatore di questo Stato e poi Presidente
degli Stati Uniti. Fu assassinato nel 1901 e tutti sapevano che indossava regolarmente un garofano sul bavero della giacca. Non dimentichiamo infine che il
garofano rosso fu assunto da Craxi come simbolo del Partito Socialista
Italiano. Per quanto riguarda l’origine del
nome, cominciamo da quello della specie: Dianthus. Il termine gli fu dato circa 2000 anni
fa dal botanico greco Teofrasto e deriva da divino
(dios) e fiore (anthos) e quindi fiore
divino. Sul vocabolo garofano ci sono invece diverse possibilità. Secondo alcuni si riferisce al latino
“caro, carnis” carne, per il colore rosa delicato di una varietà del fiore
originale. Tuttavia l’ipotesi più accreditata è
quella secondo la quale la parola trae
origine da l greco karyofyllon, da karion,
noce, intendendo, con questo termine, un
nome generico di frutti che hanno la corteccia dura, e fyllon, foglia. A sua volta deriverebbe dall’indiano antico kalikaphala “chiodo di garofano”. Occupiamoci ora del PAPAVERO. Naturalmente ci riferiamo al papavero
comune, di colore rosso vivo, chiamato anche rosolaccio, che cresce
normalmente nei campi e sui bordi di strade e ferrovie. E’ considerato un
infestante dei cereali. A questo fiore si riferisce Fabrizio De
André nella canzone “La guerra di Piero” Dormi
sepolto in un campo di grano non è
la rosa, non è il tulipano che ti
fan veglia dall’ombra dei fossi ma
sono mille papaveri rossi. E’ bene ricordare che nel mondo
anglosassone questo fiore è dedicato effettivamente alla memoria delle vittime
sui campi di battaglia della prima e della seconda guerra mondiale. Ad esempio nel Regno Unito, durante il Remembrance Day, è diffusa la tradizione,
seguita anche dai membri della famiglia reale, di appuntarsi un distintivo a forma
di papavero.. Claude Monet , il famoso maestro
impressionista, dipinse più volte questi fiori nei suoi quadri. Per quanto riguarda l’etimologia,
cominciamo dalla seconda parte del nome
della specie: Papaver rhoeas. Secondo
alcuni “ rhoeas” viene dal latino e
significa “rosso”, ma secondo altri
deriva dal greco “rew”, cioè “cado” con allusione ai petali facilmente caduchi. Molto più controversa è invece
l’origine di “ papavero.” “Papaver” è termine latino e secondo Curtius, può essere tratto dalla duplicazione della
radice “pop” sbocciare, che si trova anche nel greco “poa” erba, da cui quindi termini tipo popoa, popofar. Secondo però la maggior parte degli
autori è più verosimile che venga dal
sanscrito “pippala” bacca, o dal lituano “pumpuras” bottone di fiore Poiché
sia il fiore che le foglie del papavero comune contengono degli alcaloidi che hanno
un leggero potere sedativo, c’è infine una curiosa ipotesi secondo cui la parte
iniziale della parola verrebbe dal celtico “papa” pappa, alludendo ad una
antica e pessima usanza di mischiare il succo di questa pianta al cibo
dei bambini per farli dormire. |