Le Associazioni del Turismo
Organizzato: “Dall’Europa un provvedimento ingiusto. Governo e Ministro del
Turismo intervengano subito per difendere imprese e rendere effettive ed eque
le tutele dei consumatori” Roma, 16 settembre 2025 – Le Associazioni di categoria AIAV CNA,
Aidit Federturismo Confindustria, Assoviaggi Confesercenti, ASTOI Confindustria
Viaggi, Fiavet e Fto Confcommercio e Maavi Conflavoro PMI, esprimono forte
disappunto e preoccupazione per l’ennesima penalizzazione che si abbatte su
imprese e consumatori a seguito della recente votazione del Parlamento Europeo
sulla revisione della Direttiva Pacchetti Turistici. È
indispensabile un ulteriore sforzo del Governo italiano e del Ministro del
Turismo – dichiarano le Associazioni – per fermare una miopia europea che da un
lato proclama di voler difendere le microimprese e, dall’altro, approva
provvedimenti che finiranno per favorire abusivi e piattaforme online
extraeuropee, creando squilibri insostenibili nel mercato, ad esempio
attraverso il meccanismo contorto ed opaco dei cosiddetti pacchetti “click
through” o con l’applicazione di sanzioni abnormi al comparto. Secondo le
Associazioni, i legislatori di Bruxelles sottostimano le conseguenze reali
delle nuove regole in via di approvazione finale. Imponendo paletti ed oneri
insostenibili alle imprese del Turismo Organizzato si spinge il consumatore a
rivolgersi a canali dove le tutele sono minori, se non inesistenti. Invece di
perseguire il principio economico basilare ‘stesso mercato, stesse regole’, si
ampliano le asimmetrie tra operatori della filiera turistica. Non è costruendo
un castello di tutele virtuali ed illudendo il consumatore che può dirsi
raggiunto l’obiettivo di dare regole funzionali ed effettive ad un mercato
importante come quello dei pacchetti turistici. Le
contraddizioni non mancano. Perché, ad esempio – si chiedono le Associazioni -
i vettori aerei non hanno un fondo di garanzia per l’insolvenza, nonostante
centinaia di fallimenti degli ultimi anni? e perché tale garanzia per le sole
imprese del Turismo Organizzato deve avere costi a dir poco intollerabili?
Perché solo Tour Operator e Agenzie di viaggio devono farsi carico di
circostanze eccezionali come guerre, pandemie o catastrofi naturali, rischi
che, per la loro natura, non possono essere ribaltati esclusivamente sulle
imprese e che, nella attuale declinazione del nuovo testo della direttiva,
possono riguardare non solo la destinazione del viaggio e le sue immediate
vicinanze, ma perfino il luogo di partenza del viaggiatore? Il settore
denuncia inoltre il proliferare di truffe digitali. Ogni giorno, dicono le
Associazioni, gli imprenditori del comparto devono competere con soggetti che
si spacciano per influencer o travel designer, che vendono pacchetti di viaggio
senza alcuna tutela per il consumatore e senza rispettare obblighi fiscali e
assicurativi. Una concorrenza sleale che colpisce duramente chi opera nella legalità.
L’Europa avrebbe dovuto mettere questi temi al centro della iniziativa di
revisione, invece di penalizzare le imprese per gli effetti della pandemia
Covid o del fallimento Thomas Cook di cui queste sono state vittime incolpevoli
come i consumatori. Le
Associazioni, su richiesta del Ministero del Turismo, hanno fornito analisi,
proposte e correttivi. Chiedono pertanto al Ministro e al Governo - che ha
posto il turismo al centro della propria agenda politica - di raccogliere
questo ennesimo appello e le istanze di migliaia di imprenditori e di fermare
questa ingiustizia, facendo sentire ancora la propria voce nel corso dei
triloghi tra rappresentanti del Parlamento, del Consiglio e della Commissione
Europea sul testo definitivo. Difendere il Turismo Organizzato significa
difendere il lavoro, la qualità, la sicurezza dei viaggiatori e la credibilità
del Paese. Ufficio
Stampa ASTOI Confindustria Viaggi Sara
Ferdeghini - Ferdeghini Comunicazione Srl sara@ferdeghinicomunicazione.it, comunicazione@astoi.com |