CAR-T, farmaci smart e immunoterapia: così
cambia la cura dei tumori In occasione della
Giornata del Malato Oncologico (18/5), tre esperti della Fondazione IRCCS
Istituto Nazionale dei Tumori (INT) di Milano raccontano come le terapie
innovative per linfomi, mieloma e tumori solidi stiano migliorando
concretamente la vita dei pazienti Milano, 15 maggio 2025 - In vista della Giornata del Malato Oncologico, la Fondazione IRCCS Istituto
Nazionale dei Tumori di Milano – centro di riferimento internazionale per la
ricerca e le cure oncologiche – conferma il suo ruolo guida nella lotta al
cancro, con oltre 17.000 pazienti trattati ogni anno e terapie innovative che
nascono dalla stretta integrazione tra laboratorio e clinica. Tre esperti dell'Istituto – Paolo
Corradini, Filippo De Braud e Massimo Di Nicola – evidenziano
come le CAR-T, i farmaci intelligenti e l’immunoterapia di nuova generazione
stiano trasformando il trattamento dei tumori, con risultati promettenti in
tumori ematologici e solidi. LE CAR-T, DA TERAPIA SPERIMENTALE A
PRATICA CLINICA Per Paolo Corradini, Direttore
del Reparto di Ematologia e Trapianto dell’INT e Professore ordinario di
ematologia all’Università Statale di Milano, la rivoluzione è già in corso: “Le
terapie CAR-T sono passate da idea a realtà: utilizziamo i linfociti del
paziente, ingegnerizzati per riconoscere e distruggere le cellule tumorali. In
Italia abbiamo trattato oltre 1.500 pazienti e l’INT è uno dei centri con i
numeri più alti: solo lo scorso anno oltre 120 casi seguiti nel nostro
Istituto”. Le CAR-T sono oggi impiegate con
successo nei linfomi aggressivi e nel mieloma multiplo refrattario, con
risultati promettenti anche nei pazienti in recidiva. Corradini sottolinea:
“Abbiamo nuove generazioni di CAR-T, più efficaci e con tossicità ridotte.
Ma soprattutto abbiamo cambiato le prospettive: parliamo oggi di terapie
potenzialmente curative in malattie che un tempo avevano prognosi molto
severe”. FARMACI SEMPRE PIÙ INTELLIGENTI A illustrare l’altra faccia dell’innovazione
è Filippo De Braud, Direttore del Dipartimento e della Divisione di
Oncologia Medica dell’INT e Professore ordinario all’Università degli Studi di
Milano: “La medicina di precisione oggi ci consente di colpire bersagli
molecolari specifici, a volte unici per ciascun tumore. Parliamo di farmaci
intelligenti: anticorpi bispecifici, anticorpi coniugati e radioligandi”. Gli anticorpi bispecifici sono
progettati per riconoscere più di un target e possono: ·
veicolare fisicamente i linfociti T citotossici
a contatto con le cellule tumorali, potenziandone l’attività ·
superare i meccanismi con cui il tumore
inibisce la risposta immunitaria, combinando più funzioni in una sola molecola; ·
inibire simultaneamente un bersaglio
tumorale e le vie di resistenza che il tumore attiva per eludere la terapia. Gli anticorpi coniugati a chemioterapici
rilasciano il farmaco direttamente all’interno della cellula tumorale, con
minore impatto sui tessuti sani. Un esempio è il trastuzumab deruxtecan, attivo
anche nei tumori HER2-low. Infine i radioligandi, utilizzati in medicina
nucleare, consentono un approccio cosiddetto “teranostico”: prima la diagnosi
con traccianti non tossici, poi la terapia con isotopi radioattivi mirati. “Queste
innovazioni ci stanno aiutando a migliorare non solo la sopravvivenza, ma anche
la qualità della vita. E l’INT è al centro di questa rivoluzione, con numerosi
studi attivi e farmaci oggi disponibili anche nella pratica clinica”,
aggiunge De Braud. TUMORI SOLIDI: LE NUOVE CAR-T DELL’INT
IN FASE DI SVILUPPO Massimo Di Nicola, Responsabile della S.S. Immunoterapia Clinica dei Tumori e Terapie
Innovative presso l’INT, sottolinea come le prospettive di trattamento per i
tumori solidi stiano evolvendo rapidamente: “Siamo tra i pochi centri
italiani che stanno sviluppando CAR-T specifiche per i tumori solidi. Stiamo
per avviare uno studio clinico con CAR-T contro l’antigene Claudina 6, mirato
ai tumori del testicolo. Il reclutamento dei pazienti inizierà probabilmente
subito dopo l’estate. Inoltre, a livello accademico, stiamo sviluppando una
CAR-T contro l’antigene Globo H, espresso prevalentemente nei tumori del
distretto gastroenterico. Questo trattamento è attualmente in fase di
sperimentazione preclinica”. L’immunoterapia è ormai una realtà consolidata
all’INT, che sta sperimentando anche vaccini terapeutici, anticorpi bispecifici
combinati e terapie personalizzate in base al profilo immunologico del
paziente. “Il nostro obiettivo – continua Di Nicola – è offrire trattamenti
sempre più mirati, integrando ricerca e cura in tempo reale. Non parliamo di
futuro, ma di un presente che sta già cambiando la storia di molti pazienti”. |