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Ciberdifesa: potenziata l'azione dell'UE contro le minacce informatiche

Commissione e Alto rappresentante hanno presentato la comunicazione congiunta sulla politica di ciberdifesa dell'UE e il piano d'azione sulla mobilità militare 2.0, per reagire al deterioramento della situazione della sicurezza risultante dall'aggressione russa nei confronti dell'Ucraina e per potenziare la capacità dell'Unione di proteggere la propria popolazione e le proprie infrastrutture.

Grazie alla nuova politica l'UE potenzierà la cooperazione e gli investimenti nella ciberdifesa per parare il numero sempre maggiore di ciberattacchi migliorando protezione, rilevamento, deterrenza e difesa.

Il ciberspazio non conosce confini. I recenti attacchi informatici alle reti energetiche, infrastrutture di trasporto e risorse spaziali evidenziano i rischi cui sono esposti i diversi attori, siano essi civili o militari. Ne consegue la necessità di intervenire più risolutamente per proteggere dalle minacce informatiche la popolazione e le forze armate, ma anche le missioni e operazioni civili e militari dell'UE.

La politica di ciberdifesa dell'UE mira a potenziare le capacità unionali nel settore e a rafforzare il coordinamento e la cooperazione tra le cibercomunità militari e civili (operatori della sfera civile, servizi di contrasto, servizi diplomatici, operatori della difesa). Migliorerà l'efficienza della gestione delle crisi informatiche nell'UE, di cui concorrerà a ridurre le dipendenze strategiche nel campo delle tecnologie informatiche critiche, rafforzando nel contempo la base industriale e tecnologica di difesa europea (EDTIB). Incentiverà la formazione dei talenti informatici e migliorerà la capacità di attrarli e trattenerli; intensificherà la cooperazione con i partner nel settore della ciberdifesa.

La politica di ciberdifesa dell'UE poggia su quattro pilastri che spaziano su un'ampia gamma di iniziative in grado di aiutare l'UE e gli Stati membri a:

·  intervenire insieme a rafforzamento della ciberdifesa dell'UE - l'UE potenzierà i meccanismi di coordinamento tra attori nazionali e unionali nel settore della ciberdifesa, al fine di intensificare lo scambio di informazioni e la cooperazione fra le comunità militari e civili della ciberdifesa e sostenere maggiormente le missioni e le operazioni militari della PSDC;

·  mettere in sicurezza l'ecosistema di difesa dell'UE - persino i componenti software non critici possono essere usati per attacchi informatici contro imprese o governi, anche nel settore della difesa. Occorre quindi lavorare ulteriormente alla normazione e certificazione della cibersicurezza per mettere al riparo i settori sia civile sia militare;

·  investire in capacità di ciberdifesa - gli Stati membri devono aumentare considerevolmente gli investimenti in capacità militari di ciberdifesa moderne, collaborando tramite le piattaforme di cooperazione e i meccanismi di finanziamento disponibili a livello unionale, quali la cooperazione strutturata permanente (PESCO) e il Fondo europeo per la difesa, così come Orizzonte Europa e il programma Europa digitale;

·  stringere partenariati per superare le sfide comuni - muovendo dai dialoghi in materia di sicurezza e difesa e nel settore cibernetico già esistenti con paesi partner, l'UE cercherà di stringere partenariati su misura nella ciberdifesa.

Prossime tappe

La Commissione e l'Alto rappresentante -anche nella sua veste di capo dell'Agenzia europea per la difesa- presenteranno annualmente al Consiglio dell'Unione europea una relazione di monitoraggio e valutazione dello stato di attuazione delle azioni prospettate nella comunicazione congiunta sulla politica di ciberdifesa dell'UE. Gli Stati membri sono invitati a contribuire alla relazione comunicando l'andamento dell'attuazione che fa capo a misure nazionali o cooperative. In cooperazione con gli Stati membri potrebbe essere stabilito un piano di attuazione.

Contesto

La strategia dell'UE in materia di cibersicurezza del 2020 ha rilevato la necessità di rivedere la politica unionale di ciberdifesa. Anche la Presidente von der Leyen, nel discorso sullo stato dell'Unione 2021, ha esortato a elaborare una politica europea della ciberdifesa, la quale costituisce anche uno degli obiettivi della bussola strategica per la sicurezza e la difesa approvata dal Consiglio a marzo di quest'anno. A maggio, nelle conclusioni del Consiglio sullo sviluppo della posizione dell'Unione europea in materia di deterrenza informatica, gli Stati membri hanno invitato l'Alto rappresentante a presentare, insieme alla Commissione, una proposta ambiziosa per una politica dell'UE in materia di ciberdifesa nel 2022.

Insieme al pacchetto in materia di sicurezza e di difesa, la Commissione pubblica oggi anche la prima relazione sui progressi compiuti in merito al piano d'azione sulle sinergie tra l'industria civile, della difesa e dello spazio, disponibile qui.

Per ulteriori informazioni 

Comunicazione congiunta sulla politica di ciberdifesa dell'UE

Domande e risposte sulla politica di ciberdifesa dell'UE

Scheda informativa sulla politica di ciberdifesa dell'UE

Strategia dell'UE in materia di cibersicurezza per il decennio digitale

Scheda informativa sulla nuova strategia dell'UE in materia di cibersicurezza

Discorso sullo stato dell'Unione 2021

Bussola strategica per la sicurezza e la difesa

Conclusioni del Consiglio sullo sviluppo della posizione dell'Unione europea in materia di deterrenza informatica

Comunicazione congiunta sulle carenze di investimenti nel settore della difesa

Proposta di legge sulla ciberresilienza

Scheda informativa sulla cibersicurezza: azione esterna dell'UE

Attività di ciberdifesa dell'Agenzia europea per la difesa

Unione europea della sicurezza

Per saperne di più sulla cibersicurezza

Per saperne di più sulla direttiva NIS