Al Congresso Nazionale Congiunto della Società Italiana di
Mineralogia e Petrologia e della Società Geologica Italiana saranno illustrati
anche studi sulle materie prime, in particolare le materie critiche! Dal 15 al 18 Settembre – 1000 scienziati
– 1100 ricerche inedite – 38 sessioni scientifiche a Padova per il Congresso
Nazionale Congiunto delle più prestigiose società scientifiche italiane quali
la Società Italiana di Mineralogia e Petrologia, fondata a Pavia 85 anni fa e
la Società Geologica Italiana fondata da Quintino Sella nel 1881! Tutto il mondo delle GeoScienze sarà a
Padova per quattro giorni! Gian Andrea Blengini – Ordinario in Georisorse minerarie e
applicazioni mineralogico- petrografiche per l’ambiente e per i beni culturali
dell’Università di Torino: "Cina e Russia sono entrambe colossi minerari, con enorme
potenziale minerario e capacità di estrarre e trasformare minerali e metalli,
tuttavia con sensibili differenze. Nell’immediato minerali e metalli non
mancano né alla Cina, né alla Russia, ma allora perché dovrebbero collaborare?
La Russia (ex URSS) viene da un passato di “isolamento” internazionale ed
enorme potenziale geologico-minerario: doveva e poteva fare da sola. Dopo il
crollo dell’URSS la produzione è però collassata e solo recentemente ha ripreso
vigore!". Paolo Mazzoleni – Presidente della Società Italiana di Mineralogia e Petrologia:
"Le Scienze della Terra sono chiamate
a fornire al nostro Paese le conoscenze scientifiche e tecniche necessarie per
affrontare le complesse sfide ambientali e legate alle risorse — energia,
materie prime, acqua — del XXI secolo!". “Qual è l’interesse reciproco di Cina e Russia nella
collaborazione sulle materie prime critiche? Cina e Russia sono entrambe
colossi minerari, con enorme potenziale minerario e capacità di estrarre e
trasformare minerali e metalli, tuttavia con sensibili differenze. “Potenziale
minerario” può essere inteso come disponibilità di giacimenti minerari,
conosciuti o da scoprire e sviluppare. Tradotto e semplificato: potenziale
minerario = giacimenti. “Capacità mineraria” significa invece produzione
immediata o nel breve periodo di minerali e metalli. Tradotto e semplificato:
capacità mineraria = miniere e metallurgia. Un giacimento minerario non
equivale infatti a una miniera, e una miniera non significa nell’immediato
disponibilità di metalli critici. Il percorso tra la scoperta di un giacimento
e la disponibilità di metalli critici è piuttosto lungo, accidentato e costoso:
15 anni, miliardi di euro di investimenti, disponibilità di tecnologie,
accettabilità sociale e slalom tra processi amministrativo-legali. Detto
questo, se osserviamo il panorama mondiale di chi produce minerali e metalli,
scopriamo facilmente che la Cina è attualmente il primo produttore mondiale del
70% circa dei minerali e metalli definiti critici da tutti gli altri paesi,
mentre la Russia è il primo produttore di palladio e grande produttore di quasi
tutto il resto". Lo ha affermato Gian Andrea Blengini Ordinario
in Georisorse minerarie e applicazioni mineralogico- petrografiche per
l’ambiente e per i beni culturali dell’Università di Torino. E anche di materie prime critiche si parlerà al Congresso
Nazionale Congiunto della Società Italiana di Mineralogia e Petrologia e della
Società Geologica Italiana, in programma a Padova dal 15 al 8 Settembre! Sarà Padova ad ospitare, dal 15 al 18
Settembre il Congresso Nazionale congiunto della Società Italiana di
Mineralogia e Petrologia e della Società Geologica Italiana che avrà come sede
fissa il Padova Congress. Ben 1000 geologi – 1100 ricerche – 38
sessioni scientifiche! La comunità scientifica illustrerà in anteprima
alla stampa, studi e ricerche sulle bio – geoscienze, sul clima,
sull'evoluzione del Pianeta Terra, dalla Tettonica dalla Geochimica, sulla
Cartografia Geologica o ancora sulla Geomorfologia, sulle applicazioni
Industriali in Mineralogia, Petrografia e Geochimica, sulla Mineralogia, sui
Rischi Naturali, sulla Vulcanologia, sulla Sismologia. Al Congresso di Padova le
ultime ricerche nel campo delle geoscienze ed anche sui cambiamenti climatici.
Tra i temi anche gli studi sulle materie prime critiche! “Nell’immediato minerali e metalli non mancano né alla Cina, né
alla Russia, ma allora perché dovrebbero collaborare? Oltretutto l’Unione
Sovietica è stata storicamente l’unica nazione indipendente sotto il profilo
dell’approvvigionamento di minerali e metalli, e la federazione Russa ha
ereditato gran parte di giacimenti e miniere. Le differenze vanno cercate nel
passato e soprattutto nel futuro. La Russia (ex URSS) viene da un passato di “isolamento”
internazionale ed enorme potenziale geologico-minerario: doveva e poteva fare
da sola. Dopo il crollo dell’URSS la produzione è però collassata – ha
continuato Blengini -e solo recentemente ha ripreso vigore. La Cina, pur con tutti i suoi problemi, ha avuto una leadership
che ha saputo fare il collegamento tra i programmi di sviluppo
economico-industriale e le materie prime che servono per attuarlo. In sostanza,
ha saputo sviluppare il settore minerario, ritenendolo strategico, e per
decenni ha prodotto minerali e metalli per se stessa e per tutto il pianeta. Da oltre un decennio però, la Cina ha mutato ruolo da
produttore-esportatore a produttore-consumatore- Il potenziale per espandere la produzione mineraria nazionale
cinese è molto limitato rispetto a quello russo, quindi c’è un profondo
interesse da parte della Cina a stringere accordi con la Russia. Per contro, la Russia, che già da alcuni anni ha dichiarato
l’interesse a diventare fornitore mondiale di minerali e metalli critici, non
ha alcune tecnologie e capacità di estrarre e trasformare che invece la Cina possiede.
Se poi consideriamo che i metalli critici sono essenziali in tecnologie
dual-use, l’interesse reciproco diventa ancora più evidente". Dal 15 al 18 Settembre,a Padova, la presentazione di 110 studi su
energia, rifiuti, cambiamenti climatici, materie prime e riguardanti tutti i
campi delle Geoscienze! “Le Scienze della Terra sono chiamate
a fornire al nostro Paese le conoscenze scientifiche e tecniche necessarie per
affrontare le complesse sfide ambientali e legate alle risorse — energia,
materie prime, acqua — del XXI secolo. La cartografia geologica e tematica
(carte geologiche, geochimiche, del dissesto idrogeologico, delle risorse
minerarie, ecc.) rappresenta non solo la base per una conoscenza approfondita
del territorio - ha affermato Paolo Mazzoleni, Presidente della Società
Italiana di Mineralogia e Petrologia- e la gestione dei rischi naturali e
di origine antropica, ma anche, per esempio, uno strumento fondamentale per
l'eventuale individuazione ed estrazione delle materie prime critiche. Queste
ultime, di rilevanza strategica crescente, richiedono una conoscenza
approfondita delle georisorse, una stima accurata delle riserve disponibili e
una corretta valutazione dell'impatto ambientale per la loro estrazione. Questo
tavolo di lavoro si propone come occasione di confronto tra le esigenze
strategiche e ambientali del nostro Paese, le opportunità di finanziamento e
investimento — pubbliche e private — e il contributo concreto che le Scienze
della Terra possono offrire per uno sviluppo sostenibile e responsabile". Al Congresso di Padova, Luca
Parmitano, astronauta dell'Agenzia Spaziale
Europea, condividerà la sua visione del pianeta Terra dallo spazio, guardando
verso nuove frontiere e parlerà delle future missioni sulla Luna e su Marte. Al Congresso anche Jan Zalasiewicz,
geologo polacco, paleontologo, dell’Università di Leicester che ha guidato il
Gruppo di Lavoro sull’Antropocene ed ancora Sabrina Speich, oceanografa.
La ricerca di Sabrina Speich si concentra sulle dinamiche oceaniche e
sul loro ruolo nel cambiamento climatico, ricercatrice affermata a livello internazionale
anche sulla modellistica oceanica. Nel 2018, Sabrina Speich è
stata una dei 200 firmatari di un appello sul quotidiano francese, Le Monde, in
cui si metteva in guardia da possibili conseguenze drastiche sugli esseri
viventi. Al Congresso di Padova ci sarà anche Wolfgang Maier dell’Università
di Cardiff. Maier sta studiando i sistemi magmatici mineralizzati nell'Africa
meridionale e centrale. Le sue ricerche sono concentrate anche sulla Finlandia
(Kevitsa, Penikat), sul Canada (Bell River e Highbank Lake Complexes), sul
Brasile (Caraiba, Mirabela), sull'Australia (Giles Complex, Hart dolerite). |