Pubblicata la
revisione delle linee guida americane sul diabete. Il commento della presidente
SID Raffaella Buzzetti Come tradizione, alla
fine dell’anno, l’American Diabetes Association (ADA), pubblica la revisione
delle sue linee guida sulla gestione del diabete (Standards of Care in
Diabetes). Abbiamo chiesto alla professoressa Raffaella Buzzetti, presidente
della Società Italiana di Diabetologia (SID) di commentare i punti salienti delle
revisioni per il 2026 Allargare l’impiego dei sistemi di
monitoraggio continuo del glucosio (CGM), attenzionare di più la glicemia in
corso di alcuni trattamenti oncologici e gestire con maggior determinazione
l’obesità nelle persone con diabete (anche di tipo 1). Sono queste alcune delle
aree più interessate dalla revisione delle linee guida di gestione del diabete
(Standards of Care in Diabetes 2026) dell’American Diabetes Association statunitense. Ampliare l’uso dei sensori della glicemia
(CGM). “Nell’aggiornamento delle linee guida
americane – spiega la professoressa Buzzetti - viene data grande enfasi al
monitoraggio continuo della glicemia mediante gluco-sensori (CGM), fin
dall’esordio della malattia e per tutto il suo decorso. E non solo, come si è
fatto finora, in chi è in terapia con insulinica o è ad elevato rischio di
rischio di ipoglicemia, ma virtualmente a tutti (tenendo presente
accessibilità, tipo di terapia e beneficio atteso), anche ai soggetti più
anziani. L’uso dei sensori per la glicemia (CGM) viene raccomandato anche nelle
persone con diabete di tipo 1 presintomatico, per monitorare la progressione di
malattia. Tutto questo nasce dagli studi che hanno dimostrato come l’impiego
dei CGM sia associato ad un miglior controllo della glicemia (con risultati a
volte sovrapponibili a quelli di un vero e proprio farmaco), sia in chi è in
trattamento insulinico, che con altri farmaci anti-diabete. Anche l’ultima
revisione degli standard di cura italiani SID AMD (Associazione Medici Diabetologi)
suggerisce di estendere l’impego di questi sistemi di monitoraggio della
glicemia”. Semaforo verde anche alla gestione ‘tech’ del diabete attraverso
programmi di prevenzione ‘digitali’, erogati via cellulare, sul web o in
modalità ‘telemedicina.’ Maggior attenzione alla glicemia in corso
di terapie oncologiche. Una new entry nelle nuove
raccomandazioni americane riguarda le persone non affette da diabete, ma in
terapia con alcuni farmaci oncologici (come l’immunoterapia, gli inibitori di
PI3Kalfa e gli inibitori di mTOR) potenzialmente diabetogeni. “Questi pazienti
dovrebbero essere avvertiti del rischio di iperglicemia – spiega la
professoressa Buzzetti - e invitati a fare controlli della glicemia,
soprattutto all’inizio del trattamento. Alcuni di questi farmaci oncologici,
agendo sul sistema immunitario, possono provocare forme di diabete simili al
tipo 1”. La revisione delle linee guida invita a considerare l’uso della
metformina come farmaco di prima scelta (ma si può arrivare fino all’insulina)
nei soggetti ad alto rischio di iperglicemia, mentre nei soggetti già affetti
da diabete si consiglia di potenziare i trattamenti già in atto. Diabete e obesità. L’obesità è un importante fattore di rischio di comparsa (o peggioramento)
di diabete e va dunque opportunamente trattata. “La revisione delle linee guida
ADA – ricorda la professoressa Buzzetti – stabilisce che le persone con
sovrappeso/obesità, ad alto rischio di diabete di tipo 2, andrebbero inserite
in un programma di prevenzione del diabete, con l’obiettivo di perdere almeno
il 5-7% del peso iniziale”. Il piano di trattamento di questi soggetti deve
comprendere consigli nutrizionali e di attività fisica, oltre che supporto
comportamentale. In questo contesto, le diete da preferire sono quella Mediterranea
e le low carb (cioè a basso contenuto di carboidrati). “Da notare –
ricorda la Presidente SID - l’apertura crescente all’uso degli agonisti del
GLP-1 e dei nuovi agonisti GIP/GLP-1, come strumenti per il controllo
dell’obesità, anche nelle persone con diabete di tipo 1. In questi casi, gli
agonisti del recettore del GLP-1 e gli agonisti combinati GIP/GLP-1 possono
rappresentare un utile supporto aggiuntivo alla terapia insulinica, con
benefici sul peso e sul profilo glicemico. L’ADA sottolinea, tuttavia, che il
loro impiego deve essere valutato in modo individualizzato e gestito da team
esperti, con un’attenta titolazione dell’insulina”. La chirurgia
bariatrica/metabolica viene indicata nelle forme più gravi o refrattarie. Fumo, ansia e insonnia. Altre raccomandazioni delle linee guida ADA 2026 riguardano la cessazione
totale del fumo sia di sigaretta che di e-cigarette/vaping. Viene inoltre
suggerito di fare sempre lo screening dei sintomi ansiosi nelle persone
con diabete (almeno su base annuale), oltre che dei disturbi del sonno.
Si raccomanda infine l’inserimento del glucosio orale nei kit di pronto
soccorso presenti nei luoghi pubblici, in scuole e uffici per contrastare le
crisi ipoglicemiche. |