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Falsi miti sulla cura e la caduta dei capelli

 

I capelli, simbolo intramontabile di bellezza e vitalità, hanno suscitato nel corso della storia vari luoghi comuni e falsi miti sulla loro salute. Oggi, grazie ai progressi scientifici, comprendiamo meglio le cause della caduta dei capelli, offrendo soluzioni come il trapianto o trattamenti come Minoxidil e Finasteride. Esploriamo ora con il Gruppo Insparya, tra i leader Europei nel settore della cura dei capelli, alcune delle superstizioni più diffuse sulla crescita e la perdita dei capelli, smontando miti radicati profondamente in diverse culture, ma senza alcuna evidenza scientifica.

 

Uomini e donne richiedono cure differenti per i capelli

Falso. Nonostante le differenze biologiche, la cura dei capelli è sostanzialmente la stessa per entrambi. Entrambi devono essere trattati con attenzione e seguendo le esigenze specifiche del proprio tipo di capello.

L'acqua di mare danneggia i capelli?

Non del tutto. Sebbene il sale presente nell'acqua di mare possa seccare i capelli, è importante notare che l'acqua di mare apporta anche minerali e vitamine che possono favorire la salute dei capelli e del cuoio capelluto. Inoltre, può essere utile per migliorare alcune condizioni cutanee come la psoriasi e l'eczema. Nei casi di trapianto di capelli, le persone possono fare il bagno in mare 7-8 giorni dopo l'intervento, poiché ciò può contribuire a stimolare il recupero più rapido.

Tagliare i capelli favorisce la loro crescita

Falso. Tagliare i capelli non li rende più forti. La sensazione di lucentezza è temporanea e deriva dalla struttura del capello appena tagliato. La crescita dei capelli dipende dalla salute delle radici e del cuoio capelluto: mentre il taglio regolare aiuta a mantenere l’aspetto sano, è essenziale concentrarsi sulla nutrizione della base dei capelli. Ma da dove nasce questo falso mito? Semplicemente, quando si tagliano i capelli, questi risultano più sani e pieni, ma questo non significa che lo siano effettivamente. Il ritmo di crescita dei capelli, infatti, non viene in alcun modo alterato a seguito di un taglio dal parrucchiere, ma continua ad essere compreso tra 1 e 1,5 cm al mese. Allo stesso modo, non vengono alterati spessore e consistenza dei capelli, i quali risultano determinati geneticamente.

Tagliare le punte, anche di frequente, non modifica la struttura dei capelli e non ha alcun impatto sulle radici: se il cuoio capelluto e le radici non sono sani in partenza, l’unico modo per avere una chioma luminosa e forte è nutrirla alla base. Come? Rimuovendo le impurità e lo sporco dalla radice del cuoio capelluto. In questo senso, tagliare i capelli con cadenza regolare può aiutarci a ripulire i capelli ed eliminare le doppie punte o le fibre secche e deboli. Oltre a uno shampoo adatto al tipo di capelli e alle loro condizioni, trattamenti specifici possono rafforzare e nutrire intensamente i capelli. Ad esempio, la mesoterapia MesoHair, o la terapia laser a bassa frequenza sono opzioni che possono contribuire a rafforzare, ispessire e migliorare la salute dei capelli, cosa che un semplice taglio non può fare.

I capelli bianchi sono meno soggetti a caduta

Mito. È importante chiarire che avere i capelli bianchi non ne previene la caduta. I capelli bianchi sono semplicemente capelli che hanno esaurito la melanina, responsabile della pigmentazione. Questo mito nasce dal fatto che, con l’avanzare dell’età, molte persone che conservano una buona quantità di capelli vedono i loro capelli tendere verso il grigio o il bianco, a causa del processo di invecchiamento.

Strappare i capelli bianchi fa sì che ne crescano di più

Falso. Sebbene questo mito sia molto diffuso, la verità è che non c’è nessuna evidenza scientifica a sostegno. La comparsa dei capelli bianchi è infatti causata da una diminuzione della produzione di melanina, un processo normale di invecchiamento. Strappare quindi un capello bianco, non porterà alla crescita di nuovi capelli bianchi, anche se non è sicuramente la soluzione per affrontare il problema.

L'alopecia è ereditaria

In parte. L'alopecia androgenetica, sia nella versione maschile che femminile , ha una componente genetica, ma non segue un modello temporale definito. Il tratto genetico può saltare generazioni ed essere ereditato da antenati precedenti e altri parenti. L'ereditarietà è poligenica e la sua manifestazione è influenzata da fattori esterni.

Evitare lo shampoo mantiene i capelli sani

Falso. La tendenza del "no-poo movement", che promuove il non utilizzo dello shampoo, ma solo di soluzioni a base di acqua, bicarbonato di sodio e aceto, può aumentare il rischio di infezioni del cuoio capelluto. Lo shampoo è fondamentale per rimuovere l'eccesso di olio, le cellule morte della cute e i residui dei prodotti per capelli. La pulizia regolare previene infezioni e mantiene il cuoio capelluto in condizioni ottimali e non utilizzare uno shampoo rischia di creare un ambiente favorevole alla proliferazione dei microrganismi responsabili delle infezioni. Inoltre, è errato pensare che smettendo di lavare i capelli si possa ridurre la produzione di sebo. Questa è infatti determinata dagli ormoni ed è diversa per ogni individuo. Utilizzare il bicarbonato di sodio sui capelli, rischia di sbiadirli e creare un effetto rebound, simile all’uso eccessivo dello shampoo, ovvero un aumento della produzione di sebo.

Si sconsiglia anche la pratica del “co-wosh” che consiste nell’utilizzare solo il balsamo per la detersione dei capelli. Questo metodo non garantisce una pulizia profonda dei capelli, poiché il balsamo serve per ammorbidire e nutrire ma non per detergere. Questa pratica può invece portare all’occlusione dei follicoli piliferi e perfino alla caduta dei capelli.

I miti legati alla caduta o alla cura dei capelli sono tanti, la maggior parte di essi sono saldamente radicati, ma mancano di prove scientifiche. In caso di dubbi, è consigliabile rivolgersi a un medico specialista, come quelli del team Insparya, per ricevere delucidazioni sullo stato di salute del cuoio capelluto e una prima diagnosi senza impegno.