Fumo di sigaretta,
danni alla vescica e risultati di uno studio sul trattamento combinato di
radioterapia e immunoterapia
Il tumore
della vescica è una delle neoplasie urologiche più diffuse che ogni anno
colpisce oltre 29.000 persone in Italia. Un recente studio presentato al
congresso europeo di radioterapia oncologica, potrebbe rivoluzionare in futuro
il trattamento del carcinoma muscolo-infiltrante della vescica
Milano, 21 maggio 2025 – È tra i
fattori di rischio principali, eppure il fumo non sempre viene associato alle
neoplasie urologiche, anche se colpisce quasi 30mila persone in Italia,
rappresentando circa il 7% di tutte le nuove diagnosi di tumore.
Un
doppio motivo per sollevare l’attenzione proprio nel mese di maggio che è
dedicato alla sensibilizzazione sul tumore alla vescica, oltre alla Giornata
Mondiale senza tabacco (31/5).
“Il Gruppo di Studio Uro-oncologico dell’A.I.R.O.
(Associazione Italiana di Radioterapia e Oncologia Clinica) ribadisce il
proprio impegno nel promuovere la conoscenza del tumore della vescica – spiega Ciro
Franzese, Coordinatore del Gruppo di Studio - un tema
di grande interesse presentati anche al congresso di radioterapia oncologica
(ESTRO) appena concluso. Sono stati presentati i risultati di uno studio sull’associazione tra nivolumab e
radiochemioterapia, dimostrando risultati particolarmente incoraggianti sia in
termini di controllo locale della malattia, sia per le potenzialità di
preservazione vescicale”.
ATTENZIONE AL FUMO DI SIGARETTA E SOSTANZE CHIMICHE
Il
tumore della vescica è una delle neoplasie urologiche più diffuse, che ogni
anno colpisce oltre 29.000 persone in Italia, rappresentando circa il 7% di
tutte le nuove diagnosi di tumore.
Il
principale fattore di rischio per il tumore della vescica è il fumo di
sigaretta. Altri fattori includono l’esposizione professionale a sostanze
chimiche impiegate in settori industriali come la lavorazione della gomma, dei
coloranti e dei tessuti, l’assunzione prolungata di alcuni farmaci, infezioni
urinarie croniche o parassitarie e una dieta ricca di grassi. La prevenzione
primaria, attraverso l’adozione di stili di vita sani, è fondamentale per ridurre
l’incidenza della malattia. La diagnosi precoce rappresenta invece lo strumento
più efficace per aumentare le possibilità di guarigione, perché sintomi come la
presenza di sangue nelle urine (ematuria), anche se non associati a dolore,
devono sempre essere segnalati al medico.
RADIOTERAPIA, L’OPZIONE TERAPEUTICA MODERNA, EFFICACE E
SICURA
Negli
ultimi anni, la radioterapia oncologica ha assunto un ruolo sempre più
rilevante nella gestione del tumore della vescica, in particolare nei pazienti
che desiderano preservare l’organo o nei casi in cui non sia possibile eseguire
un intervento chirurgico radicale.
“I trattamenti conservativi (come la terapia trimodale che
combina resezione transuretrale del tumore, radioterapia e chemioterapia),
rappresentano oggi un’alternativa consolidata alla cistectomia radicale, con
risultati oncologici paragonabili nei pazienti ben selezionati affetti da
carcinoma muscolo-infiltrante. Le tecnologie più avanzate, come la
radioterapia a intensità modulata (IMRT) e la radioterapia adattativa – conclude
Marco
Krengli, Presidente A.I.R.O. - permettono di somministrare dosi molto
precise al tumore, risparmiando al massimo i tessuti sani circostanti, come
l’intestino e il retto. Ciò consente, oltre a preservare la vescica, di ridurre
gli effetti collaterali, migliorare la tollerabilità del trattamento e
mantenere una buona qualità della vita”.
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