Trattamenti più brevi con gli stessi risultati:
la conferma dal Congresso Europeo che dimostra quanto stia cambiando la
radioterapia oncologica Nel corso del più
importante convegno europeo di radioterapisti oncologici, presentati i
risultati di grande rilevanza sull’efficacia e sicurezza di trattamenti più
brevi per due tra le neoplasie più diffuse (tumore della prostata e della
mammella) e per quello più raro, ma in crescita (tumore anale) Milano, 7 maggio 2025 – Radioterapia sempre più efficace e accessibile. È quanto emerge dagli
studi presentati a Vienna al Congresso Europeo di
Radioterapia Oncologica (ESTRO,
Vienna dal 2 al 6 maggio) che ha visto riuniti i maggiori esperti della
disciplina. Due importanti studi clinici
a lungo termine, HYPO-RT-PC e FAST-Forward, riguardanti rispettivamente le
neoplasie della prostata e della mammella, dimostrano che ridurre la durata del
trattamento radioterapico non compromette i risultati clinici e migliora
sensibilmente la qualità di vita dei pazienti. “I risultati emersi rappresentano
un potenziale cambio di paradigma nel trattamento di alcuni tumori grazie alla
radioterapia. Il regime ridotto, più breve e ben tollerato, si configura
come una nuova opzione terapeutica, con benefici clinici e organizzativi per
pazienti, caregiver e sistemi sanitari. Questi studi – spiega Marco Krengli, Presidente A.I.R.O (Associazione
Italiana di Radioterapia e Oncologia Clinica - cambiano la pratica clinica verso trattamenti più brevi, efficaci e
sostenibili. Le implicazioni sono rilevanti, non solo per la salute dei
pazienti, che possono tornare più rapidamente alla vita quotidiana, ma anche
per il sistema sanitario, grazie alla riduzione dei costi e all’ottimizzazione
delle risorse. La radioterapia si conferma così
una strategia curativa solida e in continua evoluzione, capace di rispondere
con efficacia alle esigenze cliniche e umane dei pazienti”. 2,5 SETTIMANE EQUIVALENTI A 8
SETTIMANE DI RADIOTERAPIA NEL CANCRO PROSTATICO Nel caso del tumore della
prostata, lo studio HYPO-RT-PC ha coinvolto oltre 1.200 uomini con malattia a
rischio intermedio e alto. I dati, raccolti su un follow-up di 10 anni,
mostrano che una radioterapia curativa somministrata in sole 2,5 settimane è
altrettanto efficace, in termini di controllo del tumore e tossicità, rispetto
al trattamento standard di 8 settimane. 5 SEDUTE VS 15 NEL TUMORE MAMMARIO:
STESSI RISULTATI DOPO 10 ANNI Anche per le pazienti con
carcinoma mammario, lo studio FAST-Forward ha evidenziato risultati
sovrapponibili tra la radioterapia effettuata in 5 giorni e quella, oggi
considerata convenzionale, in 15 sedute: dopo 10 anni non si registrano
differenze significative in termini di recidive, sopravvivenza o effetti
collaterali. DOSE RIDOTTA DI RADIOTERAPIA,
MIGLIORANO EFFETTI COLLATERALI Per la prima volta in oltre
25 anni, un altro studio pubblicato sulla rivista The Lancet Oncology (PLATO-ACT4),
mette in discussione lo standard di dose nella radio-chemioterapia del tumore
anale in stadio iniziale. I dati, suggeriscono che una radioterapia a intensità
modulata e dose ridotta può offrire tassi di controllo loco-regionale e comparabili
– e in alcuni casi superiori – a quelli del trattamento standard, ma con minori
effetti collaterali a lungo termine e migliore recupero delle funzioni alterate
dalla radioterapia. |