All’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano Un programma
unico in Europa, promosso da SICO e guidato dall’INT, per formare specialisti
capaci di affrontare i tumori più complessi e garantire cure personalizzate ai
pazienti Milano, 23 ottobre 2025 -L’Italia compie un passo storico nella formazione dei
chirurghi oncologi. Per la prima volta viene attivata una fellowship di
chirurgia oncologica, un percorso di ultraspecializzazione già consolidato in
Nord America ma finora assente in Europa. Promosso dalla Società Italiana di
Chirurgia Oncologica (SICO) e realizzato in collaborazione con la Fondazione
IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (INT), capofila del progetto, il
programma coinvolge una rete di centri di eccellenza distribuiti sul territorio
nazionale. FORMAZIONE AVANZATA PER TRATTAMENTI SEMPRE PIÙ MIRATI Il
modello si rivolge a giovani specialisti in chirurgia generale che desiderano
approfondire le principali branche della chirurgia oncologica complessa – dal
colon-retto al fegato, dal pancreas al peritoneo, dal melanoma ai sarcomi –
attraverso un percorso biennale in rotazione presso i centri
italiani con il maggior volume di casi. “La formazione
in chirurgia oncologica non può più essere generalista: servono percorsi di
formazione avanzata che permettano ai futuri chirurghi di acquisire competenze
trasversali e di sviluppare una cultura oncologica solida”, spiega Alessandro
Gronchi, Direttore della Chirurgia dei Sarcomi e del
Dipartimento di Chirurgia dell’INT. “La fellowship non solo innalza il livello medio della
preparazione, ma costruisce reti di collaborazione tra specialisti e
istituzioni, generando valore per tutto il sistema”. INVESTIMENTO DI QUALITÀ Il
programma, giunto alla terza edizione, seleziona ogni anno pochi candidati
altamente qualificati: “Il numero è
volutamente limitato – sottolinea Marcello Deraco, Responsabile
della Struttura Semplice (SS) Tumori Peritoneali, Fondazione IRCCS Istituto
Nazionale dei Tumori (INT) di Milano e Presidente SICO – perché la
formazione si svolge in contesti ad alto volume e con tutor dedicati. È una
scelta che punta all’eccellenza e
che prepara figure destinate a diventare riferimento nelle strutture italiane
ed europee”. La
peculiarità del progetto è duplice: da un lato, colmare il vuoto formativo
esistente in Europa creando un percorso strutturato e riconosciuto dalla
comunità scientifica; dall’altro, offrire
ai pazienti percorsi sempre più mirati, affidati a chirurghi capaci di
integrare competenze diverse. “Nel
trattamento del melanoma, ad esempio – evidenzia Andrea Maurichi,
Dirigente medico presso la Struttura Complessa di Chirurgia del Melanoma e dei
Tumori Oculari dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano – negli ultimi
dieci anni abbiamo assistito a una vera rivoluzione, con l’arrivo di immunoterapie e farmaci mirati. Senza chirurghi
formati su queste nuove logiche di integrazione terapeutica, la qualità delle
cure rischierebbe di essere disomogenea sul territorio nazionale”. UN MODELLO CHE CONSOLIDA RETI E GUIDA IL CAMBIAMENTO Un
altro punto di forza è la creazione di un network clinico e umano: “Chi partecipa a questo percorso entra in contatto con
diverse scuole chirurgiche e con colleghi che diventeranno partner di lavoro
per tutta la vita professionale – aggiunge Isacco Montroni,
Direttore della Chirurgia Colon-Rettale dell’INT –. È un modello
che rafforza le competenze individuali e consolida una rete di collaborazione
duratura”. Oggi
questa esperienza di alta specializzazione rappresenta una realtà concreta e in
piena crescita: due candidate stanno completando il percorso e verranno
certificate a breve, mentre altri sei giovani chirurghi sono attualmente in
formazione o inizieranno nei prossimi mesi. La
gestione amministrativa e didattica del programma è affidata alla Fondazione
Fellowship SICO, che ne garantisce la qualità, la continuità e
l’allineamento con gli standard internazionali. Per
maggiori informazioni: www.fondazionesico.org/fellowship-in-chirurgia-oncologica |