I geologi trovano tracce fossili di vita
sotto il mantello terrestre, risalenti a 300 e 250 milioni di anni fa! Dunque
risalenti al Carbonifero
Superiore e al Permiano! La ricerca dell’Università di Torino e
dell’Università di Perugia è stata pubblicata
da Scientific Reports del gruppo
Nature. La scoperta è avvenuta in Italia, sulle
Alpi Occidentali! Per la prima volta al Mondo trovate tracce fossili di vita
sotto al mantello terrestre resistenti ai grandi mutamenti geologici. Rodolfo
Carosi – Presidente della Società Geologica
Italiana: " E’ il primo ritrovamento di forme di vita fossile in queste
condizioni di pressione e temperatura in tutto il Mondo. Trovati in Italia, in condizioni di
pressione assimilabili a quelle del mantello terrestre, pollini e spore fossili
del Carbonifero superiore e Permiano (da 323 a 251 Milioni di anni) presenti in
rocce che hanno registrato un metamorfismo legato alla subduzione, in condizioni
di alta pressione. Trovati anche acritarchi (microfitoplancton marino) in ben
11 campioni di rocce che hanno subito le maggiori pressioni registrate da rocce
continentali subdotte e spinte all’interno della Terra fino alla profondità di
circa 100 km, ben oltre la base della crosta continentale!". Amalia Spina– Esperta palinologa, Docente dell’Università di Perugia –
Dipartimento di Fisica e Geologia: " E’ il primo ritrovamento di forme di
vita fossile in queste condizioni di pressione e temperatura in tutto il Mondo. L’area di indagine è quella delle
Alpi Occidentali. Sono stati estratti pollini fossili e acritarchi
(palinomorfi) della dimensione di pochi micrometri, dalle rocce carboniose che
hanno subito un fortissimo metamorfismo, fino a pochi mesi fa considerate del
tutto sterili.Erano in sedimenti che hanno subito ben due cicli orogenici: uno
più antico chiamato Varisico (circa 340 Milioni di anni fa) e uno più recente
Alpino (quello che originato le Alpi). Dunque queste tracce di vita sono sopravvissute
a profonde trasformazioni. E’ una scoperta sensazionale che apre scenari nuovi
sulla ricerca di tracce di vita in ambienti estremi e su altri Pianeti. I
fossili sono stati trovati in buono stato di conservazione!". La scoperta del team multidisciplinare formato da ben due
Università Italiane: Università di Torino e Università
di Perugia! “Per la prima volta al mondo sono
state trovate tracce di vita nelle profondità della Terra, resistenti alle
profondità del mantello terrestre. L’area indagata è in Italia ed è esattamente
quella delle Alpi Occidentali. Si aprono scenari nuovi ed interessanti! Possibili
sviluppi per la ricerca di tracce di vita su altri Pianeti? Il lavoro è
stato accettato, con soddisfazione degli autori, per la pubblicazione su
Scientific Reports del gruppo Nature".Lo ha annunciato Rodolfo Carosi,
Presidente della Società Geologica Italiana e docente del Dipartimento di
Scienze della Terra dell’Università di Torino. La ricerca è stata pubblicata da Scientific Reports del gruppo Nature. Ecco la ricerca! L’area indagata è
quella del Pinerolo sulle Alpi Occidentali! Trovati pollini fossili del
Carbonifero Superiore e del Permiano! “Un team di ricercatori e
ricercatrici del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino
e di Perugia impegnati nei rilevamenti geologici del Foglio 172 Pinerolo
nell’ambito del progetto CARG, ad oltre 100 anni dall’ultima cartografia
ufficiale, hanno prelevato centinaia di campioni di rocce. Si tratta di rocce metamorfiche
appartenenti al Massiccio Dora-Maira (Alpi Occidentali), divenuto famoso in
tutto il Mondo dopo la scoperta – ha proseguito Carosi - nel 1984, della
presenza di coesite (una fase mineralogica di altissima pressione del più
comune quarzo) all’interno di granati in rocce metamorfiche di chiara origine
continentale, fino a quel momento ritenuti incapaci di subdurre a profondità
elevate, dell’ordine dei 100 km. Infatti, la Tettonica delle Placche fino agli
anni 80-90 prevedeva la subduzione profonda solo della litosfera oceanica,
molto più densa di quella continentale". Ed ecco la sorpresa per i geologi! “Nel corso delle diverse analisi
associate al rilevamento del foglio geologico CARG 172 Pinerolo, alla scala
1:50000, la grandissima sorpresa è stata quella di trovare pollini e spore
fossili abbastanza ben preservati eo acritarchi (microfitoplancton marin) in
ben 11 campioni di rocce che hanno subito le maggiori pressioni registrate da
rocce continentali subdotte e spinte all’interno della Terra fino alla
profondità di circa 100 km, ben oltre la base della crosta continentale. Si tratta di pollini fossili del
Carbonifero superiore e Permiano (da 323 a 251 Milioni di anni) presenti in
rocce che hanno registrato un metamorfismo legato alla subduzione – ha continuato
Rodolfo Carosi - in condizioni di alta pressione, in facies di transizione
scisti blu-eclogitica e di acritarchi, molto più antichi (Siluriano: 445-419
Milioni di anni), ritrovati in rocce che hanno subito metamorfismo in
condizioni estreme, di ultra-alta-pressione, addirittura in facies eclogitica a
coesite. Questi ultimi sono ancora più
sorprendenti in quanto racchiusi in sedimenti che hanno subito ben due cicli
orogenici: uno più antico chiamato Varisico (circa 340 Milioni di anni fa) e
uno più recente Alpino (quello che originato le Alpi). Ogni ciclo orogenico ha trasformato i
sedimenti contenti materia organica in scisti grafitici con intense e ripetute
deformazioni e trasformazioni mineralogiche. Infatti, i fossili, in questi
casi, sono stati spesso cercati ma quasi mai ritrovati; ma mai alle pressioni e
temperature alle quali sono state sottoposte queste rocce! ". Le tecniche messe in campo
dall’Università di Perugia. “Le tecniche innovative di
separazione utilizzate all’Università di Perugia - ha affermato Amalia
Spina, esperta palinologa, coautrice e docente del Dipartimento di Fisica e
Geologia dell’Università di Perugia - e la notevole esperienza, hanno
permesso di estrarre pollini fossili e acritarchi (fitoplancton marino) della
dimensione di pochi micrometri, dalle rocce carboniose che hanno subito un
fortissimo metamorfismo, fino a pochi mesi fa considerate del tutto sterili .Si
tratta del primo ritrovamento di forme di vita fossile in queste condizioni di
pressione e temperatura in tutto il mondo. Questa straordinaria scoperta apre
nuove prospettive di ricerca in terreni metamorfici che caratterizzano le
parti interne delle catene di montagne di tutto il mondo, molto difficili da
studiare. Da oggi i ricercatori hanno un prezioso strumento in più. L'area di
studio, oltre ad un importante interesse scientifico, ricopre anche un
particolare interesse strategico nazionale, in accordo con il Programma
Nazionale di Esplorazione, per la valutazione del potenziale minerario delle
mineralizzazioni di grafite localizzate nei numerosi siti delle valli
pinerolesi. Questo strumento, applicato per la prima volta al mondo in questa
tipologia di rocce, permetterà di capirne molto più in dettaglio loro origine
ed età, che risulta molto più articolata di quanto ritenuto fino ad ora". Il lavoro è stato accettato, con
soddisfazione degli autori, per la pubblicazione su Scientific Reports del
gruppo Nature. "Buried, not erased:
Palynofloras in Ultra-High-Pressure metamorphic rocks" – Rodolfo Carosi,
Chiara Montomoli, Salvatore Iaccarino, Davide Dana, Alberto Corno, Francesco De
Cesari e Amalia Spina https://doi.org/10.1038/ L’incredibile ed eccezionale
ritrovamento apre nuove prospettive nella ricerca di tracce di vita in ambienti
estremi e, probabilmente, in altri pianeti! |