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L'Accademia di Francia a Roma – Villa Medici si associa al Mobilier national, con il sostegno e la guida della Fondazione Bettencourt Schueller, per promuovere la creazione contemporanea nel campo dell’artigianato e del design, attraverso un bando eccezionale per progetti volti a riallestire e arredare le camere degli ospiti dello storico edificio di Villa Medici.

 

Sostenuto anche dalla Fondazione Banque Populaire e dalla Maison Tréca, questo bando di concorso coinvolgerà designer, architetti e artisti contemporanei che lavoreranno in team con artigiani per mettere in luce il loro know-how e dare una nuova identità alle camere di Villa Medici.

 

Al termine di un periodo di candidatura di due mesi, i progetti saranno selezionati da una giuria composta da Alberto Cavalli, direttore esecutivo della Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship e curatore generale di Homo Faber Event, Hedwige Gronier, responsabile del mecenatismo culturale della Fondazione Bettencourt Schueller, Hervé Lemoine, presidente del Mobilier national, Christine Macel, direttrice del musée des Arts décoratifs, India Mahdavi, architetto, designer e scenografo, Isabelle de Ponfilly, presidente del consiglio di amministrazione dell’École nationale supérieure des Arts décoratifs, e presieduta da Sam Stourdzé, direttore dell’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici.

 

Al bando, che prevede il riallestimento di tre camere entro il 2023, seguiranno altri due bandi nei prossimi mesi per un totale di nove camere.

 

Si inserisce in un ambizioso progetto di riallestimento per il 2025, intitolato “Restituire l’incanto a Villa Medici”, basato su una partnership inedita con il Mobilier national, per far dialogare gli approcci del design, dell’architettura, dell’interior design, della tappezzeria e delle arti della tavola.

 

La più francese delle ville romane, sede dell’Accademia di Francia a Roma dal 1803, inizia infatti una metamorfosi che si inserisce in una storia segnata da grandi operazioni di riallestimento e decorazione realizzate dai direttori di Villa Medici, da Horace Vernet a Richard Peduzzi, passando per Ingres e Balthus.

 

La storia continua oggi con questo vasto progetto portato avanti da Sam Stourdzé, riannodando il dialogo tra patrimonio e contemporaneità e aprendo largamente l’Accademia sulle sfide del design e dei mestieri d’arte.

 

L’impegno della Fondazione Bettencourt Schueller a fianco di Villa Medici rientra nella volontà comune di promuovere la creazione contemporanea nel campo dell’artigianato artistico. Per questo motivo l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici e la Fondazione Bettencourt Schueller lanciano quest’anno un programma di residenza dedicato all’artigianato. In questo contesto, due progetti artistici di artigianato saranno ospitati ogni anno in residenza a Villa Medici. I primi due residenti selezionati sono la tornitrice di metallo Mylinh Nguyen e il duo di designer Caterina e Marc Aurel.

 

Con lo stesso obiettivo, la Fondazione Bettencourt Schueller sostiene anche il programma pedagogico “Residenza Pro” di Villa Medici per rafforzare la sensibilizzazione ai mestieri d’arte. Questo programma educativo per gli studenti delle scuole superiori professionali e agricole delle regioni francesi, avviato nel 2021 dall’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, si propone di lavorare ogni anno su un’abilità collegata ai campi di eccellenza delle correnti professionali per esplorare tutte le espressioni tecniche, sociali, artigianali e artistiche. La prima edizione ha permesso di accogliere 300 alunni di 15 licei professionali della filiera del legno della regione Nuova Aquitania. Nel 2023, 600 studenti saranno accolti a Villa Medici provenienti dalle regioni Grand-Est e Provenza-Alpi-Costa Azzurra.

 

Spinti dall’ambizione comune di promuovere l’arte e il design, la Fondazione Bettencourt Schueller, il Mobilier National e l’Accademia di Francia a Roma, con la partecipazione della Fondazione Banque Populaire e di Tréca, uniscono le forze per fare di Villa Medici un luogo dove si perpetuano competenze eccezionali e si inventa il patrimonio di doma